Quando Roberta mi ha segnalato il progetto di Jihyun Ryou per la conservazione degli alimenti fuori dal frigorifero, non ho potuto fare a meno di pensare “voglio una soluzione così”. Peccato che io sia completamente priva di creatività e manualità e che anche Matteo non sia proprio un genio del fai da te. Mi sono arrangiata come potevo, ma il mio metodo è pessimo dal punto di vista estetico.
Ho sbirciato il catalogo on-line di Ikea, alla ricerca di qualcosa che potesse adattarsi in qualche modo alle mie esigenze, ma non ho trovato nulla che facesse al caso mio. Allora ho contattato Riciclandia, per chiedere loro una mano; mi hanno fatto tanti complimenti, e io li ho fatti a loro, però si occupano di altro e gli scarti che lavorano non sono adatti per i miei contenitori.
Guido, durante la nostra chiacchierata, tra le tante cose mi ha fatto notare che questi contenitori non sono necessari e che ne potrei fare a meno; lui però conserva ancora tutto nel frigo (spento), mentre io vorrei liberarmi di quell’enorme armadio che mi toglie spazio e luce in cucina. Inoltre non mi arrendo facilmente quando mi metto in testa una cosa, quindi ho continuato a cercare in Internet qualcuno che potesse realizzare per me qualcosa di bello e funzionale, da porporre anche a chi mi legge e magari sta pensando di spegnere il frigorifero come me.
Google risponde sempre ad ogni mio quesito e, gira che ti rigira, ho trovato Rilegno, il consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio del legno. Rilegno indice ogni anno un concorso “Legno d’ingegno” a cui possono partecipare i giovani designer con i loro progetti in legno recuperato o riciclato. Mi si sono illuminati gli occhi e ho subito inviato un’email al primo e al secondo classificato dell’ultimo concorso (l’indirizzo del terzo non l’ho trovato, Google non risponde proprio a tutto).
Andrea Capriotti e Matteo Giustozzi, del laboratorio TAC, mi hanno risposto subito con l’entusiasmo che mi auguravo e si sono offerti di lavorare alla mia idea. La bozza è quella che vedete nell’immagine e il loro intento è di svilupparla rendendo possibile la realizzazione “fai da te”, così che se qualche mio lettore volesse cimentarsi lo potrebbe fare senza troppe difficoltà. Purtroppo non potranno essere prodotti con legno riciclato perché “Un prodotto veramente sostenibile deve durare nel tempo, e deve essere valutato in tutto il suo ciclo di vita”. Condivido. Mi assicurano che in compenso verranno utilizzati legni morbidi, sui tre contenitori verrà passata una finitura di olio paglierino o lino cotto e successivamente un po’ di cera d’api e verranno usate solo colle viniliche.
Ora sono in attesa del progetto di Giacomo Moor; con mia grandissima sorpresa, ho ricevuto risposta anche da lui. Ha definito la mia idea molto carina e divertente, oltre che sviluppabile. Mi piacciono questi giovani designer che non mi danno della pazza. Cosa mi proporrà lui nei prossimi giorni? Sono curiosissima.
Sarà drammatico dover scegliere tra i due progetti perché non si tratterà solo di decidere cos’è più bello o cos’è più o meno economico. Questi ragazzi – tutti – sono pieni di entusiasmo e voglia di fare, sono creativi e dalle loro parole percepisco la loro passione. Come farò a dire di no ad uno di loro?
6 risposte a “Giovani designer alle prese con la no frigo girl”
Che idea hai avuto! Stupendo! Sarò curiosissima di vedere gli sviluppi
pensa a quanto sono curiosa io!!! 🙂
ma che figata!!
concordo 🙂
[…] si scoprono molti metodi di conservazione “alternativa“; alcuni tuttora usati nelle campagne o da ecologiche casalinghe cittadine, altri invece utilizzati un tempo con successo forse solo da seguaci di Mitridate o di Maga […]
[…] da prendere in considerazione, davvero interessante, di cui ho parlato nel precedente post. Però questa orizzontale forse sarebbe più pratica e non mi costringerebbe a prendere la scala […]