L’olio di iperico o oleolito di iperico è un olio rosso che si prepara per macerazione delle sommità fiorite fresche di iperico (nome scientifico Hypericum perforatum).
L’iperico è una pianta officinale spontanea abbastanza comune nei prati incolti e ai bordi delle strade.
È un’erba bienne con fusto eretto alto circa 60 centimetri, ramificato nella parte apicale; le foglie sono piccole e ovali e presentano piccoli punti traslucidi visibili controluce, da cui deriva il “perforatum” del nome.
L’iperico fiorisce generalmente a giugno e che si raccoglie tradizionalmente il 24 giugno, a San Giovanni, motivo per cui viene chiamato anche erba di San Giovanni. I fiori sono gialli, a cinque petali e, se sfregati tra le dita, macchiano la pelle di rosso cupo.
I fiori costituiscono la droga dell’iperico, da cui si ottiene un estratto utilizzato nel trattamento della depressione lieve. Con i fiori si fa anche l’oleolito, che si usa così com’è o inserito in unguenti, creme e balsami per le labbra.
Un esempio di unguento fai da te lo trovi qui: puoi sostituire l’oleolito di arnica con quello di iperico e aggiungere olio essenziale di lavanda al posto degli oli essenziali nella ricetta del link e avrai un ottimo ungento lenitivo e cicatrizzante. L’olio di iperico è infatti utile soprattutto per le scottature della pelle e per le piccole ferite.
Olio di iperico fai da te, la ricetta
Per preparare l’olio di iperico sono andata a raccogliere i fiori di iperico in una valle piacentina, lontano da auto e campi coltivati. Ho raccolto i fiori appena sbocciati, stando attenta a non sterminare le piante e a raccogliere pochi fiori per ogni esemplare.
Una volta a casa ho pesato i fiori, li ho lavati e asciugati molto bene e sistemati in un barattolo pulito e asciutto. Ho poi aggiunto cinque parti di olio di oliva, in cui ho prima sciolto la vitamina E per evitare che l’olio irrancidisca.
Quindi ricapitolando, gli ingredienti sono
> una parte di fiori freschi di iperico, puliti e asciutti
> cinque parti di olio di oliva
> lo 0,3% di vitamina E (calcolata rispetto all’olio)
Ora aspetterò per un mese, agitando il barattolo almeno tre volte al giorno. Trascorso il tempo di macerazione, potrò filtrare l’oleolito che dovrebbe essere di un bel rosso intenso.
Se vuoi approfondire, qui trovi il post in cui ti racconto tutto quello che c’è da sapere sugli oleoliti.
Se invece vuoi imparare a riconoscere le piante spontanee e l’uso che puoi farne, qui trovi il Percorso Selvatico, il mio fighissimo e nuovissimo corso on line sul riconoscimento e l’uso delle erbe spontanee.