Beyond burger carne vegetale

Carne vegetale: Beyond, Next level e Rebel burger a confronto

Da qualche tempo ha fatto la sua comparsa sul mercato la carne vegetale, o carne finta. Di cosa si tratta? Perché abbiamo bisogno di creare prodotti simili alla carne ma privi di ingredienti animali? E soprattutto, è buona questa carne vegetale?

Ho provato i tre principali burger di carne finta e ora vi racconto tutto ciò che c’è da sapere su questi prodotti: cosa sono, quanto costano, dove si trovano e di cosa sanno. Lettura consigliata a vegetariani e vegani, onnivori curiosi ed estremisti che si nutrono di sole bacche di goji e semi. Enjoy 🙂

(Premessa importante: non ho ricevuto nessun compenso o vantaggio per aver scritto questo post).

Cos’è la carne vegetale
Perché abbiamo bisogno di questi prodotti
Rebel whopper di Burger King
Beyond burger di Beyond meat
Next level burger di Lidl
Confronto e conclusioni

Cos’è la carne vegetale

La carne vegetale o carne finta è un prodotto ottenuto miscelando proteine di origine vegetale, generalmente estratte dai legumi, con grassi, additivi di varia natura e aromi.

Non parliamo dei soliti burger di verdurine e cereali, ma di prodotti alternativi alla carne, frutto della tecnologia alimentare grazie alla quale si è riusciti a realizzare un surrogato che somiglia alla carne per aspetto, sapore e valori nutrizionali.

Riuscire a produrre un alimento così simile alla carne ma completamente vegetale non è proprio un gioco da ragazzi, per questo la carne finta ha prezzi abbastanza alti.

Questi prodotti mi incuriosiscono molto per diversi aspetti e sono rimasta affascinata e stupita quando ho assaggiato il primo burger di carne finta, perché avendo studiato un po’ di tecnologia alimentare all’università posso intuire la ricerca, il lavoro, i fallimenti che hanno portato a immettere sul mercato un prodotto che sembra carne, sa di carne ma non è carne. Incredibile.

Dopo averli assaggiati (o anche prima), la domanda però mi è sorta spontanea: perché abbiamo bisogno di mangiare carne che non è carne?

Perché abbiamo bisogno di questi prodotti

Per rispondere a questa domanda, perché abbiamo bisogno di questi prodotti, potrebbero volerci due blog, ma cercherò di sfruttare il mio dono della sintesi.

Cosa caspita ce ne facciamo di prodotti che somigliano alla carne e non sono carne? Per chi sono pensati? Io non mangio carne da circa vent’anni e non sono né morta né vagamente deperita. In base alla mia esperienza, posso dire che eliminare la carne dalla propria alimentazione non è così traumatico, non porta ad avere chissà quali crisi mistiche davanti al frigorifero (oddio, cosa mangio? Dove prenderò le proteine oggi? E il ferro? E la B12?) e, con qualche accortezza, nemmeno a carenze gravi (il medico fino a oggi non ha trovato nulla di preoccupante nei miei esami del sangue).

Certo, ammetto che a volte si possa sentire la mancanza del cibo spazzatura e ci sono giorni in cui un hamburger unto ci starebbe proprio. Diciamo che sono più i giorni in cui ci starebbe un mojito sulla spiaggia con i piedi in ammollo, e anche a questa gravissima mancanza si sopravvive.

Detto ciò, dubito che la carne vegetale sia pensata per i vegetariani e vegani, soprattutto per quelli di vecchia data, o quantomeno non solo per loro.

I miei neuroni ipotizzano che questi nuovi prodotti siano destinati soprattutto agli onnivori, per cercare di convincerli a ridurre il consumo di carne.

Come dire, non basta che i medici ci facciano una testa così dicendoci che la carne rossa fa male e che un consumo eccessivo di alimenti di origine animale aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e i tumori.

Non è nemmeno sufficiente che gli scienziati tirino fuori dal cilindro uno studio nuovo a giorni alterni in cui ci pregano di diminuire il consumo di carne per salvarci la pelle (perché gli allevamenti intensivi inquinano, siamo in emergenza climatica, ci stiamo velocemente schiantando contro il muro dell’estinzione eccetera).

Figuriamoci poi a cosa potrebbe servire farci vedere gli animali negli allevamenti intensivi, sottoposti a prigionia, crudeltà, maltrattamenti continui: neanche una lacrimuccia, perché vuoi mettere quanto è buona la bistecca?

Perché non c’è crisi climatica, estinzione della razza umana, etica o salute che tenga di fronte alla bontà della bistecca. E allora, avranno pensato ai piani alti del palazzo vegan, prendiamoli per la gola.

Creiamo un prodotto buono, nutrizionalmente simile alla carne ma leggermente meno insalubre e con un minor impatto ambientale, mettiamolo di fianco alle bistecche nel banco frigo del supermercato e incrociamo le dita.
Al massimo se lo mangeranno i vegetariani, che comunque sono quasi il 9% della popolazione italiana e il trend è pure in crescita. Ecco qui com’è nata e perché, secondo me, la carne finta.

E alla fine com’è questa carne vegetale? Ho assaggiato il Rebel whopper di Burger King, il Next Level di Lidl e il Beyond burger di Beyond Meat e, soprattutto, li ho fatti assaggiare a un super carnivoro convinto: di seguito le recensioni.

Rebel whopper di Burger King

Partiamo dal Rebel whopper venduto da Burger King, a un prezzo di 3,90 euro. Non so da quanto tempo faccia parte dell’offerta del noto fast food perché non sono mai stata una loro cliente, io l’ho scoperto da pochissimo e non ho potuto fare a meno di andare ad assaggiarlo immediatamente per curiosità e per far alzare la domanda (perché no, i fast food non chiuderanno magicamente domani, ma potrebbero convertirsi a una produzione più etica e sostenibile).

Il Rebel whopper è un panino preparato con carne finta, pomodoro, cipolla, maionese, ketchup, lattuga e cetrioli. Il panino in sé non è dunque vegano ma solo vegetariano, mentre per quanto riguarda la vegetale all’interno, non è dato saperlo, nel senso che non ho trovato la lista degli ingredienti.

Il burger di carne vegetale di Burger King è sottile, marroncino, molto simile a un hamburger classico. Non so di cosa sappia preso da solo, ma all’interno del panino è piuttosto buono e ricorda decisamente quello della carne. A mio avviso, i cetrioli rovinano tutto, ma questo è un mio problema e avrei potuto ordinarlo senza.

Nel complesso non è male, sia per quanto riguarda il sapore panino sia per il prezzo, decisamente economico e “da fast food”.

Il principale aspetto positivo, a mio avviso, è che trattandosi di un’alternativa vegetale offerta in un mare di panini con carne vera, potrebbe essere assaggiato anche da chi normalmente mangia carne, soprattutto giovani, o non far sentire emarginato e triste il vegetariano/vegano di turno che va da Burger King con gli amici onnivori.

Beyond burger di Beyond meat

Il Beyond burger è approdato di recente nella mia città e ho avuto modo di mangiarlo diverse volte grazie a un comodo servizio di consegna a domicilio che mi ha salvato qualche pausa pranzo (lavoro da casa al momento).

L’ho assaggiato in un panino al latte farcito con ketchup, insalata, pomodoro, cipolla caramellata e fontina, quindi non vegano ma vegetariano.

Questo burger di carne vegetale è fenomenale: alto, gustoso, bello nell’aspetto e fantastico per quanto riguarda il sapore.
Unico neo, il prezzo. Un panino costa 9,90 euro e acquistando solo il Beyond burger online, il prezzo non varia di molto.

Per quanto riguarda gli ingredienti del Beyond burger, sono tutti vegetali. Eccoli: proteine del pisello, olio di canola, olio di cocco, acqua, estratto di lievito, maltodestrine, aroma naturale, gomma arabica, olio di girasole, sale, acido succinico, acido acetico, amido modificato, fibra di bamboo, meticellulosa, amido di  patata, estratto barbabietola, acido ascorbico, estratto annato, acido citrico, glicerina vegetale.

Certamente non una botta di salute, ma sicuramente molto molto buono.

Next level burger di Lidl

Nuovo arrivato sugli scaffali Lidl Italia, il Next level burger è stato lanciato sul nosto mercato proprio ieri e io, puntualissima mi sono precipitata a comprarlo subito dopo il lavoro.

Questo è il primo burger di carne vegetale che cucino a casa. Una volta aperta la confezione, noto che l’odore ricorda molto quella della carne. Anche la consistenza molliccia e l’aspetto rosa contribuiscono all’illusione, così come l’aroma che sprigiona durante la breve cottura.

L’ho usato per farcire un panino simile ai precedenti, con pomodoro, lattuga e maionese. È buono? Decisamente sì, forse non a livello del Beyond al quale comunque somiglia moltissimo per aspetto, sapore e formulazione.

Gli ingredienti del Next level burger sono infatti simili a quelli del Beyond, con qualche variante. Eccoli: acqua, funghi champignon in salamoia, grasso di cocco, proteine di pisello, olio di colza, proteine di soia, farina di soia, spezie, emulsionante (metilcellulosa), sale, aromi, amido di piselli, estratto di lievito, fibra vegetale, succo concentrato di barbabietola rossa, conservanti (sorbato di potassio e acetati di sodio) e aroma di affumicatura.

Quello che è ben diverso è invece il prezzo. Il Next level burger è sicuramente molto più economico:  2,99 euro per due burger, per un peso totale di 227 grammi (13,17 euro al chilo).

Un aspetto decisamente positivo è la reperibilità, dato che Lidl è presente praticamente ovunque. Ho apprezzato la scelta di collocare il prodotto nel banco frigo della carne, proprio di fianco alle bistecche e non nel solito angolino di prodotti veg/bio/green/natural che un onnivoro salta senza pietà.

Confronto e conclusioni

Il vincitore indiscusso per quanto riguarda il gusto è senza ombra di dubbio il Beyond burger, davvero strabuono.

Tenendo però conto dei diversi fattori, includendo quindi anche la disponibilità e il prezzo vince il Next Level di Lidl: facilmente reperibile, prezzo abbordabile, gusto decisamente buono.

Il Rebel whopper non mi ha invece convinta, forse per colpa del famoso cetriolo che trovo davvero terribile. Apprezzo comunque che un fast food offra un’alternativa vegetariana che non sia il solito triste polpettone di quinoa, verdure e legumi.

In ogni caso mi duole ricordare che si tratta di alimenti trasformati e che come qualsiasi alimento trasformato non rappresentino esattamente un cibo sano e genuino.

Se riuscissero nell’intento di ridurre il consumo di carne sarebbe fantastico, ma il consumo di questo genere di alimenti deve essere comunque moderato.

E ora dimmi, tu li hai assaggiati?

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