Cosa fa l'erborista

Erborista: chi è, cosa fa, percorso di studi

Se stai valutando di studiare erboristeria, questo articolo ti sarà utile. Se dopo averlo letto hai ancora dubbi su chi sia l’erborista e cosa possa fare, scrivimi, sarò felice di rispondere alle tue domande!

Chi è l’erborista

Siamo abituati a vedere l’erborista come una sorta di commesso in erboristeria, ma l’erborista non è semplicemente un addetto alla vendita di integratori a base di erbe, cosmetici naturali e tisaniere.

L’erborista è una figura qualificata esperta in piante officinali e medicinali. L’erborista è quindi un professionista che sa riconoscere le piante officinali, trasformarle in preparazioni erboristiche e utilizzarle, conoscendone le proprietà, i dosaggi, le controindicazioni, le interazioni tra erbe e farmaci.

Cosa sono le preparazioni erboristiche? Non esiste una definizione precisa di preparato erboristico. Diciamo che in questa categoria rientrano prodotti che fanno parte degli integratori alimentari e dei cosmetici, dunque tisane, tinture madri, oli essenziali e idrolati, capsule, compresse, sciroppi o anche oleoliti e unguenti, ovviamente a base di piante.

Come si diventa erborista

In Italia per diventare erborista esiste da diversi anni un corso di laurea, che è quello che ho frequentato io.

Il corso di laurea fa capo al Dipartimento di Scienze Farmaceutiche e lo si può trovare con diversi nomi tra cui “Scienze e Tecnologie Erboristiche”, “Scienze Erboristiche”, “Scienze Erboristiche e dei prodotti nutraceutici” eccetera.

Esistono anche corsi online di erboristeria con i quali però non si diventa erboristi, nemmeno se al termine del corso viene rilasciato un attestato di partecipazione.

Corso di laurea, cosa si studia

Il corso di laurea per diventare erboristi non è esattamente tutto rosa e fiori come uno potrebbe immaginare.

Il programma dei vari corsi di laurea può cambiare a seconda dell’Ateneo ma generalmente si studia: biologia, biochimica, anatomia, patologia, fisiologia umana e vegetale, alimentazione, botanica, farmacologia, farmacognosia, fitoterapia e poi chimica, chimica, chimica, chimica. Infiniti esami di chimica con nomi fuorvianti ma che poi sempre di chimica si tratta.

Mentirei se dicessi che non è impegnativo: lo è, soprattutto se non si ha una formazione scientifica alle spalle o se lo si frequenta da adulti e lavorando come ho fatto io.

Il corso di laurea in erboristeria è bello? Dipende. Moltissimi esami sono pesanti, altri decisamente più interessanti, ma è tutto soggettivo. Diciamo che inizia a esserlo verso la fine, quando finalmente “si uniscono i puntini” e si capisce dove si sta andando a parare. Sicuramente non è il corso che molti immaginano: non si fa lezione in orto botanico a miscelare le erbe tra le farfalle, ecco.

E dopo la laurea, cosa si fa? Bella domanda.

Cosa fa l’erborista

Cosa fa l’erborista dopo la laurea dipende sostanzialmente da cosa vuole fare. Dato che non esiste una laurea magistrale in erboristeria e poiché la figura dell’erborista non è inclusa in un ordine o albo, il futuro dopo la laurea è tutto da scrivere: nel percorso di studi per diventare erboristi si studiano però tantissime cose, quindi ci si può muovere nella direzione che più interessa.

Se si vuole continuare a studiare bisogna controllare i requisiti d’accesso dei vari corsi di laurea magistrale, verificare eventuali “debiti formativi” ed eventualmente colmare le lacune frequentando i corsi singoli. Il mio corso dà ad esempio accesso diretto a scienze dell’alimentazione e della nutrizione per diventare biologi nutrizionisti oppure al corso di laurea in biotecnologie del farmaco, se si è più interessati alla formulazione di integratori. Altri corsi danno più crediti in materie che danno poi accesso alle magistrali in agraria. Consiglio di verificare tutto prima di iscriversi alla triennale, se si hanno già le idee chiare in partenza. Tieni conto però che durante il corso ti si aprirà un mondo di conoscenze: io ad esempio mi sono iscritta perché appassionata di cosmetici e sono uscita innamorata delle piante.

Se dopo il corso di laurea ci si vuole buttare nel mondo del lavoro, cosa fare dipende dalla proprie attitudini, ambizioni, iniziative e anche dalle disponibilità economiche. Generalmente l’erborista è appassionato rimedi naturali, ma può anche essere più interessato ai profumi, ai cosmetici, alla natura più in generale.

Dopo la laurea in erboristeria si può ad esempio lavorare in un negozio di erboristeria, in un laboratorio erboristico o cosmetico, in un’azienda agricola che coltiva piante officinale; non è semplice farsi assumere perché generalmente si tratta di piccole attività a conduzione familiare, per questo chi ha possibilità economiche tende ad aprire una propria attività.

Oltre a negozi, laboratori e aziende agricole si può lavorare come guida escursionistica (esistono dei corsi) e accompagnare le persone in percorsi di riconoscimento di piante spontanee; ci si può occupare di formazione nel settore erboristico, di divulgazione, di educazione ambientale. Insomma, si possono fare diverse cose, anche più di una contemporaneamente.

Non avere un ordine o un albo da una parte è uno svantaggio ma dall’altra non vincola a un percorso prestabilito (Piccola nota: i laureati in erboristeria possono iscriversi al Registro Nazionale degli Erboristi, tenuto dalla Federazione Erboristi Italiani o FEI).

Chiaramente bisogna formarsi in modo autonomo dopo la laurea, masi hanno delle ottime basi di partenza per specializzarsi.

Nello scegliere cosa fare dopo la laurea in erboristeria bisogna però tenere sempre presente che quella dell’erborista è una figura tecnica, non sanitaria, quindi ci sono alcune cose che non può fare un erborista e che è importante sapere: l’erborista non può diagnosticare malattie, non può prescrivere terapie. Se l’erborista lavora in erboristeria ovviamente può consigliare un prodotto erboristico ai fini della vendita, ma solo questo.

Ciò significa che l’erborista non può dire a una persona “ah, se ti fa male questo e se hai questi valori del sangue sballati allora hai la tal patologia: eccoti l’estratto di tarassaco da prendere tre volte al giorno per due settimane e ti passa”. No, non si fa. La diagnosi e la terapia spettano solo ed esclusivamente al medico.

L’erborista non può nemmeno elaborare diete, regimi alimentari, piani dietetici eccetera perché queste cose sono di esclusiva competenza del nutrizionista (laureato e abilitato alla professione).

Spero di aver chiarito i tanti dubbi legati a chi è l’erborista, cosa fa, cosa può fare o come si diventa erboristi: se hai altre domande, scrivimi!