Quando dico a qualcuno di essere erborista in tanti mi rispondono “ah, quindi usi l’omeopatia?”. La risposta è ovviamente no. In questo articolo ti spiego cos’è l’omeopatia e perché è diversa dall’erboristeria e dalla fitoterapia.
Che cos’è l’omeopatia
Tantissime persone si curano con i farmaci omeopatici e in molti li confondono omeopatia ed erboristeria, ma in cosa consiste questa medicina alternativa e quali sono le differenze con l’erboristeria?
Partiamo dal significato del termine: omeopatia deriva da due parole di origine greca, cioè da “òmoios” e “pàthos” e potremmo tradurla con “simile alla sofferenza”. L’omeopatia si basa infatti sul principio di similitudine o, come ti sarà capitato di sentir dire, sul fatto che “il simile cura il simile”.
Cosa significa concretamente questa frase? Secondo l’omeopatia, se una persona sta male può prendere un rimedio che normalmente (cioè in una persona sana) scatenerebbe proprio quella malattia, mentre nel paziente che già soffre di quella malattia innescherebbe la guarigione. Chiaro?
I concetti alla base dell’omeopatia e della stessa pratica sono stati ideati da Christian Friedrich Samuel Hahnemann, medico tedesco, e la nascita dell’omeopatia risale alla seconda metà del ‘700.
Cosa contiene un medicinale omeopatico
Per capire cosa contiene una preparazione omeopatica dobbiamo vedere come vengono preparati questi medicinali.
Dunque, si parte da principi attivi vegetali, minerali o animali: una goccia del principio attivo viene diluita in acqua. Dopodiché una goccia della soluzione viene di nuovo diluita in acqua e si procede così fino a un determinato grado di diluizione che tecnicamente si chiama diluizioni Hahnemanniane, dal nome del padre dell’omeopatia.
Ti sarà capitato di notare su un prodotto omeopatico lettere tipo DH, CH, LH: l’H sta per Hahnemann, mentre D, C, L si riferiscono al tipo di diluizione che può essere decimale, centesimale o cinquantamillesimali. Le diluizioni possono infatti avvenire secondo un fattore di 10, 100 o di 50.000.
Due considerazioni su quanto hai letto fino a qui:
- le preparazioni omeopatiche non sono necessariamente vegetali e adatte a vegetariani e vegani, perché il principio attivo può essere anche di origine animale
- con diluizioni del genere il farmaco omeopatico non contiene più nessuna traccia di principio attivo.
Quindi è acqua. E come fa l’acqua a curare una malattia? Andiamo avanti. Ogni volta che si effettua una diluizione, la soluzione viene dinamizzata, cioè agitata. La pratica della dinamizzazione servirebbe a far entrare il principio attivo in contatto con le molecole di acqua; l’acqua in questo modo può mantenere “memoria” di ciò che ha incontrato. Questo fenomeno, chiamato memoria dell’acqua, è alla base della presunta efficacia delle terapie omeopatiche.
Omeopatia ed erboristeria sono la stessa cosa?
Veniamo dunque alle differenze tra omeopatia ed erboristeria o anche tra omeopatia e fitoterapia.
La prima differenza è che in un prodotto erboristico o in un fitoterapico i principi attivi ci sono e sono presenti in quantità tale da poter offrire un prodotto efficace e sicuro. Nel prodotto erboristico il principio attivo non è isolato (come nel farmaco) ma troviamo il fitocomplesso, cioè un insieme di composti attivi che determinano una risposta complessa, scusa la ripetizione.
Seconda differenza: i prodotti erboristici e i fitoterapici vengono realizzati a partire da piante, quindi se l’integratore non contiene prodotti di origine animale (eccipienti come il lattosio, capsule in gelatina animale) è adatto a vegetariani e vegani (bisogna controllare le etichette).
La terza differenza è che il prodotto erboristico può essere venduto un po’ ovunque (in erboristeria, in farmacia, al supermercato eccetera) mentre il farmaco omeopatico dovrebbe essere venduto solo in farmacia e dovrebbe essere prescritto solo dal medico.
Perché funziona (e come)
Arrivati a questo punto, verrebbe da pensare che l’omeopatia non possa avere alcun effetto perché i medicinali omeopatici non contengono nessun principio attivo (non commento la memoria dell’acqua).
Invece tantissime persone sostengono di curarsi con successo grazie all’omeopatia. Come è possibile? Una spiegazione potrebbe essere il famoso effetto placebo di cui ti ho parlato quando ti ho raccontato cosa sono i fiori di Bach.
L’effetto placebo è un fenomeno noto che funziona grazie all’autosuggestione, un grande potere della nostra mente.
Succede semplicemente che se noi ci fidiamo della persona che ci sta consigliando un rimedio (in questo caso del medico), quel rimedio potrebbe funzionare. In più il medico omeopata ci dà anche delle precise indicazioni su come assumere i rimedi omeopatici: dosaggi precisi, modi e tempi e le indicazioni di assumerli lontano dai pasti evitando di mangiare, bere e fumare subito prima e subito dopo, e lasciando agire le gocce omeopatiche o i granuli sotto la lingua per almeno venti secondi prima di deglutire. Tutti questi “rituali” rinforzano la convinzione che il rimedio funzioni.
Se poi il disturbo di cui soffriamo è causato da uno stato emotivo, il successo è quasi assicurato. Non tutti i sintomi fisici sono infatti conseguenza di una patologia; moltissimi dolori o sintomi sono una conseguenza di ansia o altri disturbi dell’umore. Pensa ad esempio al reflusso gastrico, all’insonnia, alla pancia gonfia, ma anche al mal di testa e al dolore muscolare dato dalla tensione: ci sono tanti sintomi che noi accusiamo ma che in realtà non sono ancora malattia.
Di conseguenza, se ritroviamo l’armonia mentale, ritroviamo anche il benessere fisico. Le persone sensibili all’effetto placebo hanno una grande fortuna perché possono sostanzialmente curarsi senza assumere niente di potenzialmente nocivo: non è fighissimo?
Attenzione solo a una cosa: come ho scritto un po’ più su, i farmaci omeopatici dovrebbero essere prescritti solo dal medico. Questo aspetto è importante perché solo il medico può stabilire se una persona ha bisogno di un farmaco o meno a seconda della natura del disturbo o sintomo. In altre parole, solo il medico può fare diagnosi, prescrivere una terapia e valutare se può bastare un farmaco omeopatico.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Poiché i farmaci omeopatici non contengono principi attivi, non hanno nessun effetto collaterale e nessuna controindicazione.
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