L’orto sul balcone – primi lavori
Al vivaio continuavano a dirmi che era troppo presto per iniziare a fare l’orto sul balcone, ma io non riuscivo più ad aspettare. Ho controllato le previsioni per i prossimi quindici giorni e pare che sia proprio arrivata la primavera, checchenedica la vivaista, quindi io e Matteo ci siamo procurati tutto il necessario e ci siamo messi al lavoro.
Abbiamo scelto tra la nostra collezione i vasi più capienti in cui abbiamo inserito prima un po’ di argilla espansa sul fondo, poi il terriccio concimato (adatto alla coltivazione biologica) ed infine le piantine. Non siamo partiti dai semi, perché siamo principianti e tutti ci hanno consigliato proprio per questo di partire dalle piantine, per fare pratica.
Siamo stati attenti a creare una buona ombra per non far bruciare tutto dal sole ed ora il nostro balcone vanta la presenza di:
– tre piantine di pomodori ciliegini, una per ogni vaso da 30 cm di profondità, ognuna legata al proprio tutore e con intorno tre piccole lattughe;
– sei piantine di fragole, fiorite e divise in due vasi larghi e bassi;
– un bel vaso rettangolare che ospita salvia, prezzemolo ed erba cipollina;
– quattro spicchi d’aglio piantati nella terra a testa in su, che dovrebbero germogliare e far nascere nuovi spicchi;
– un rosmarino ereditato, un delicatissimo basilico, la menta per i mojito estivi, un peperoncino calabrese e un habanero chocolate (peperoncino piccantissimo, maneggiare con cura, dicono le istruzioni); dato che il basilico protegge i peperoncini dai parassiti, si possono piantare nello stesso vaso.
Ci sono anche l’erba gatta, una primula e la lavanda sulla ringhiera, che tiene lontani gli insetti. Ovviamente continuano a crescere il timo e il cerfoglio dei semini bio, ai quali si è aggiunto il coriandolo. Mancano le zucchine, che arriveranno fra una settimana, e ho ancora posto sulla fioriera, in pieno sole. Ho dovuto rinunciare a fagioli, fagiolini e carote per mancanza di spazio, però è già un inzio. Ora non resta che annaffiare, aspettare, osservare ed infine, spero, mangiare i frutti del nostro lavoro!